Se le banche centrali continueranno nell’aggressivo rialzo dei tassi a causa dell’inflazione, i mercati andranno in sofferenza ma bisogna ricordare che normalmente riescono sempre ad anticipare di un paio di mosse lo scenario che si presenterà, dunque “calma e sangue freddo”, anche per la variante di gas e luce. Attualmente il mercato in questo settore è sempre più volatile a scapito delle famiglie e sta soffrendo in termini di liquidità soprattutto per gli operatori più piccoli, sfiancati dai tempi di pagamento immediato dell’approvvigionamento di commodity, che non sta al passo con l’incasso del cliente. Attenzione anche ai pericoli esterni, sempre dietro l’angolo: per le imprese questo vale anche per il settore finanziario, dove soprattutto gli attacchi hacker sono all’ordine del giorno, o quasi. I rischi informatici sono spesso la causa di pesanti perdite per le aziende ma la stragrande maggioranza di Cfo considera la propria impresa capace di fronteggiarli, ponendo esagerata fiducia nella propria sicurezza informatica. Quasi la metà degli imprenditori in Africa, Europa e Medio Oriente ha subito un attacco informatico negli ultimi 18 mesi e questo perché la cultura aziendale ancora non prevede un’assicurazione informatica, rendendo di fatto la minaccia molto più significativa anche a livello di volumi di denaro, con perdite che partono da 5 milioni di dollari. Le imprese italiane si stanno attrezzando: nonostante attualmente siano molto poche quelle adeguatamente protette da cybersecurity, lo scenario sta velocemente evolvendo, complice la pandemia e l’attuale situazione geopolitica. Ora la segmentazione si sta ampliando, con possibilità studiate ad hoc per grandi o piccole aziende, anche se fondamentale resta l’investimento in risorse interne. Se da un lato è obbligatorio accelerare sulla sicurezza interna, dall’altro bisogna guardare anche al lato green: difatti la crescita sostenibile delle imprese è entrata nell’agenda 2023 e da gennaio le società dovranno comunicare il proprio contributo green secondo un rigido regolamento europeo. L’obiettivo è portare investimenti sostenibili nei portafogli degli investitori, i quali verranno premiati con maggiore sicurezza sui parametri green in cui investiranno, che non saranno più solo apparenti ma fattivi.
Ad oggi il processo si prospetta piuttosto complicato perché fintanto che non sarà raggiunto un livello uniforme di adeguamento alla normativa dovranno analizzare scrupolosamente gli investimenti di interesse per capire quali si confanno al nuovo regolamento. Le informazioni, per ora, restano poche ed è importante affidarsi a dei database ad elevata copertura rappresentativi del grado di allineamento delle società in modo da comprendere più facilmente l’impatto ambientale e sociale di ciascun investimento. Un altro grande impatto da non sottovalutare è quello dello sviluppo tecnologico: il periodo attuale di grandi cambiamenti e incertezze ha portato anche il settore finanziario a ricalibrarsi sulle necessità del momento, affrontando nuove sfide, anche strutturali. Non è più una novità ormai l’idea di inserire dei consulenti robot, capaci di monitorare il mercato e leggere i fattori di rischio 24 ore al giorno, ogni giorno. Modificheranno l’attività di consulenza? Ad oggi la tecnologia può apportare benefici significativi al mondo finanziario senza per forza stravolgerlo, perché al centro continuerà ad esserci la persona, con le sue competenze. L’intuizione umana resta un elemento invincibile da qualsiasi altra realtà, ma per rimanere in prima posizione è necessario cavalcare il cambiamento sfruttandolo sia in termini di aggiornamento professionale sia con l’accettazione di innovazioni tecnologiche (come la realtà virtuale) da subordinare all’attività umana, che rendano quest’ultima attenta al cliente a 360 gradi.