“Stiamo anticipando le previsioni del 2027 ma per entrare in Borsa serve disciplina”.
La padovana B.M. TECNOLOGIE INDUSTRIALI S.p.a. Società benefit è un’azienda specializzata nell’applicazione di strumentazione distribuita o prodotta direttamente per la misura delle portate, dei livelli, delle pressioni e della qualità delle acque; di data logger a batteria con trasmissione dati particolarmente idonei ad impieghi gravosi nelle reti idriche e fognarie; dell’esecuzione di monitoraggi di breve, media e lunga durata nelle reti, al fine di offrire al committente informazioni ingegneristiche per la riduzione delle perdite, delle acque parassite e per la messa a punto di modelli numerici che consentano funzioni predittive del comportamento delle reti e infine della gestione di grandi masse di dati tramite opportuni software in modo da validare la bontà e consentire la manutenzione in campo delle unità che trasmettono i dati.
L’AD Franco Masenello
ha raccontato che la sua azienda ha come obiettivo sviluppare con successo la cultura della gestione delle reti idriche e fognarie attraverso i dati misurati, utilizzando metodologie, software e algoritmi utili a definire i bilanci idrici in Italia e in tutto il mondo, “mirando all’eccellenza e al risparmio energetico; sviluppare reti di monitoraggio remoto dei parametri fisico-ambientali nonché sviluppare una rete di distribuzione mondiale delle nostre tecnologie coerente con la nostra missione e valori”.
Per quanto riguarda l’aspetto finanziario la BM Tecnologie registra numeri da record: “Abbiamo chiuso il bilancio a 10 milioni e 700 mila euro, con il 16 % in più dello scorso anno. Il valore di produzione è di 10 milioni e 6, con un’Ebtda di 2 milioni e una crescita del 22,3% del fatturato. Stiamo riducendo gli investimenti, abbiamo migliorato la posizione finanziari netta, la previsione del
fatturato del 2023 è di 16 milioni e mezzo. La stima di crescita è in realtà superiore, di una ventina di milioni. Possiamo dire che nel 2023 facciamo un salto al raddoppio” snocciola Masenello. Risultati da capogiro se pensiamo che a oggi l’azienda sta addirittura anticipando le previsioni del 2027.
Minibond
La BM ha recentemente finalizzato l’emissione del suo secondo Minibond da 3 milioni di Euro (il primo è stato di 1 milione e 400 mila euro) attraverso il quale intende supportare il proprio programma di investimenti legati allo sviluppo del nuovo piano industriale 2022-2027, che prevede in particolare di utilizzare i fondi straordinari messi a disposizione dal React EU e dal PNRR per attività come la digitalizzazione, i monitoraggi e gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria delle reti idriche e fognarie al fine della riduzione delle perdite idriche, del controllo delle esondazioni in rete fognaria, della predizione di eventi inquinanti ed in genere monitoraggi utili a raccogliere dati al fine di contrastare il climate change.
Tutto è nato, fa sapere Franco Masenello, dal bisogno di un cambiamento strutturale che lui stesso ha introdotto da qualche anno: è qui che si è inserito l’interesse e l’avvicinamento al mondo della finanza strutturata, che ha generato risultati soddisfacenti.
In crescita
“Abbiamo un business plan importante, d’altronde il nostro mercato cresce del 15% all’anno. Abbiamo cambiato e migliorato il modello di business perché la nostra attività è molto legata al service, dunque per sostenere questo piano di crescita avevamo bisogno di una rivisitazione dell’azienda, che ha visto un’importante evoluzione: dapprima ci siamo dotati di una nuova forma di management affrancando l’azienda dalla proprietà, poi è stata istituita una governance con il controllo della società, l’azienda si è trasformata in Spa, ci siamo dotati di un CFO, è stata inserita nel CDA una figura indipendente infine ci siamo evoluti in azienda Benefit. Successivamente abbiamo iniziato a capire come sostenere il piano industriale e ci siamo appoggiati alla finanziaria regionale, che ci ha supportati al meglio”.
Le ragioni per cui BM Tecnologie Industriali ha emesso i minibond sono principalmente due: capire come la finanza alternativa la considerasse bancabile e quindi quanto fosse affidabile ad occhi di terzi e uscire dal mono circuito bancario, per non limitarsi ad avere un’unica fonte di finanziamento.
Questa scelta comporta una disciplina di bilancio diversa: ora, avendo anche un collegio sindacale con un organo di vigilanza, fa sapere l’AD, l’azienda è stata dotata di un sistema di controllo tipico delle società quotate: “La stiamo allenando per delle scelte future: ad oggi sono solo delle possibilità ma dobbiamo essere pronti”.
Le strategie
Di riflesso, operazioni come quelle effettuate dall’azienda, le permettono di ottenere una reputazione di rilievo sul mercato, cosa che, chiarisce Masenello, è fondamentale dato che non esiste un progetto famigliare che porti avanti il futuro dell’attività: “Noi ragioniamo sul valore della società, reinvestendo tutto nell’azienda in modo da considerarci appetibili da fuori tanto che oggi possiamo dire di essere guidati dagli indici di bilancio, dove tutte le attività dipendono dall’Ebtda”. È anche vero che l’emissione di minibond ha messo l’azienda al
sicuro dal rischio del credit crunch che attualmente è in corso, nonostante tutto la società si aspetta una riduzione del costo del denaro nell’arco di un trimestre, così come dell’inflazione: “Per quel che ci riguarda il tema è tecnico: con i minibond l’idea è di essere autoliquidanti, non avere bisogno del supporto delle banche che di riflesso significa mettere in sicurezza l’azienda”.
I risultati e gli obiettivi
Come anticipato, i risultati di quest’anno stanno accelerando le previsioni per il 2027: “In questo momento non possiamo fare meno di 17 milioni quindi non abbiamo sofferenze coni pagamenti. La stretta bancaria si sente ma noi abbiamo come obiettivo la riduzione del debito quindi lavoriamo su una severissima disciplina di bilancio, che ci sta dando grandi risultati.
Gli obiettivi che abbiamo di Ebitda, di utile e di cash flow determinano anche le nostre attività e condizionano le scelte dei prodotti” continua Masenello. L’idea è di valutare diverse strade, compresa la quotazione in borsa, un percorso che se deciderà di intraprendere spera di fare sempre insieme a Veneto Sviluppo e al suo arranger C&G Capital, con cui ha dichiarato di aver trovato la giusta sintonia. Prima di iniziare quest’avventura però Masenello afferma di voler aspettare almeno un secondo anno: “Ho previsto un altro 15 % di crescita, se riusciamo a mantenere questa stabilità e solidità andremo in Borsa”. La sfida è la predizione, capire per tempo a cosa la società andrà incontro: “Siamo pronti a spingere, ci aspettiamo un Ebitda sopra i 4 milioni”.
[FOTO: per concessione di B.M. TECNOLOGIE]