Una guida per orientarsi nel mare degli incentivi
State pensando di ristrutturare casa o il condominio nel quale abitate? Allora questa guida potrebbe fare al caso vostro. Il Superbonus al 110% non è più disponibile, ma ci sono comunque delle validissime opzioni per chi decide di rimettere a nuovo un immobile, o per chi vuole fare un intervento di demolizione e ricostruzione.
Una raccomandazione iniziale: verificate prima di tutto quante sono le tasse che pagate col modulo 730. Se, ad esempio, pagate 10.000 euro all’anno, quello sarà l’importo massimo che potrete detrarre. Logicamente, più guadagnate e più potete beneficiare dei bonus. P
er chi non ha questa possibilità, i bonus sono cedibili a soggetti terzi, anche se ultimamente è una pratica meno diffusa e che comporta dei costi aggiuntivi che variano a seconda dell’ente a cui si cede il credito.
Partiamo subito col bonus più appetitoso, ovvero il Sismabonus. Se l’intervento è eseguito su immobili situati in zona a rischio 1, 2 o 3 si può usufruire della detrazione. Se riuscite a diminuire due classi di rischio, sulle case singole spetta una detrazione dell’80%, mentre sui condomini la detrazione è dell’85%. Il limite di spesa è di 96.000 euro e si recupera in 5 anni.
Attenzione: questo significa che ogni anno successivo all’esecuzione dei lavori andreste a recuperare 15.360 euro. Verificate quindi di avere capienza fiscale sufficiente per usufruire della totalità del bonus.
Purtroppo il Sismabonus si “mangia” il più conosciuto bonus per la ristrutturazione edilizia, in quanto pesca dal medesimo plafond di 96.000 euro. Nel caso del bonus ristrutturazione, la detrazione è al 50% ed è in 10 anni. Si possono, in questo caso, detrarre più interventi: dalla fattura di consulenza del geometra all’acquisto ed installazione dei pannelli fotovoltaici.
Nella ristrutturazione rientrano anche i bonus legati alla sicurezza, come ad esempio per l’acquisto dell’impianto di allarme o per l’installazione di recinzioni. E c’è anche la possibilità di detrarre la realizzazione o la ristrutturazione del garage.
Finita qui? Assolutamente no, perché c’è ancora l’Ecobonus che può consentire di recuperare cifre importanti.
A cominciare dagli interventi per la realizzazione del cappotto termico, con un massimale di spesa di 92.307,69 euro, e una percentuale di detrazione del 65% che comporta un recupero massimo di 60.000 euro in 10 anni. Il plafond è in comune con le spese per acquisto e posa in opera degli infissi: quest’ultimo intervento ha un massimale di 120.000 euro, ma una percentuale di detrazione del 50%, che porta quindi il totale detraibile sempre a 60.000 euro. C’è poi un ecobonus separato per gli interventi di sostituzione dell’impianto di riscaldamento e/o raffrescamento. Ci sono tante tipologie tra cui scegliere: la sostanza è che potete recuperare altri 30.000 euro in 10 anni.
Dulcis in fundo, ecco una tripletta da non perdere.
Il bonus mobili è una detrazione concessa a fronte dell’acquisto di mobili ed elettrodomestici di classe non inferiore alla A+.
Il bonus è pari al 50% delle spese sostenute ma il limite di spesa è molto contenuto: è infatti pari a 8.000 euro nel 2023. Per avere diritto a questa detrazione è necessario che l’acquisto sia collegato ad un intervento di ristrutturazione edilizia.
Il bonus verde consiste in una detrazione pari al 36% delle spese sostenute per la sistemazione di giardini e aree scoperte, la realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili. Anche in questo caso il limite di spesa è alquanto contenuto ed è pari a 5.000 euro. Nel caso di interventi su aree che facciano parte delle zone comuni di un condominio, il limite di spesa è pari a 5.000 euro per ogni unità abitativa facente parte del condominio.
Il bonus verde non è cedibile.
Infine c’è il bonus per l’eliminazione delle barriere architettoniche, pari al 75% delle spese sostenute per eliminare queste barriere.
Sugli edifici già esistenti potrete recuperare tre quarti delle spese sostenute per un importo che varia dai 30 ai 50 mila euro.
di R.E.