L’Italia si trova di fronte a una crescente carenza di manodopera, soprattutto nei settori del commercio, turismo, servizi, e salute, secondo uno studio di Euromedia Research.
Fino al 2027, si prevede un fabbisogno di circa 4 milioni di lavoratori, con una richiesta particolarmente elevata nel commercio e turismo (757.000 unità), nei servizi pubblici e privati (567.000), nella salute (477.000), nella formazione e cultura (436.000), e nella finanza e consulenza (430.000).
Nonostante questa necessità, i giovani sembrano orientarsi verso settori più attraenti come i media (64%), l’industria aeronautica (63%), l’industria automobilistica (62%), i servizi postali e di corrieri (60%), i beni di largo consumo (58%), gli accessori e componenti auto (57%), il comparto elettronico (57%), l’e-commerce (57%), i servizi informatici/web (57%), e il settore farmaceutico (56%).
Euromedia ha stimato che l’Italia avrà un fabbisogno di lavoro di 3,8 milioni di unità tra il 2023 e il 2027, con la maggioranza (57,4%) destinata ai dipendenti privati, seguita dai lavoratori indipendenti (23,2%) e dai dipendenti pubblici (19,4%). Il terziario è il settore con la maggiore richiesta di personale, necessitando di quasi 3 milioni di persone (75,9%), seguito dall’industria (21,2%) e dal settore primario (2,9%).
Il commercio e il turismo emergono come le filiere con la maggiore richiesta di personale, con circa 757.000 lavoratori mancanti, seguiti dai servizi pubblici e privati (567.000) e dalla salute (477.000). In particolare, emerge una carenza critica di specialisti della formazione e della ricerca, con una necessità immediata di 248.000 unità nel mercato del lavoro. Tra il 2023 e il 2027, si prevede che saranno necessari almeno 1,3 milioni di individui con una formazione terziaria, ma l’offerta formativa attuale può garantire al massimo 244.000 lavoratori all’anno nel settore terziario, creando una significativa discrepanza tra l’offerta e la domanda.
di Nicoletta Bortolozzo