Il prossimo anno, il 2024, si prevede essere un periodo di transizione per l’economia italiana, con una crescita attesa del PIL pari al 0,6%, superiore allo 0,5% della Germania. Sylvain Broyer, chief economist Emea di S&P Global Ratings Italy, ha evidenziato tale prospettiva durante la conferenza annuale dedicata all’outlook 2024. Questo incremento è attribuito a vari fattori, tra cui una disinflazione più accentuata in Italia rispetto ad altri Paesi dell’Eurozona, la quale dovrebbe persistere nel corso dell’anno. Al contempo, ci si aspetta un costante aumento dei salari reali, sostenuto da miglioramenti strutturali nel mercato del lavoro.
Un elemento chiave per la crescita economica italiana nel breve e medio termine sarà rappresentato dagli investimenti pubblici. Broyer ha sottolineato che tali investimenti saranno essenziali per sostenere la crescita. Nel frattempo, si prevede che lo spread rimarrà sostanzialmente stabile, con un rendimento medio del Btp decennale posizionato intorno al 4,7%.
Le condizioni attuali dell’economia italiana sono notevolmente diverse rispetto a dieci anni fa, con un sistema bancario più stabile e un mercato immobiliare più resiliente rispetto ad altri Paesi dell’Eurozona, compresa la Germania. Per quanto riguarda le imprese, il 2024 presenta un quadro di relativa stabilità, in linea con gli altri Paesi dell’area euro, nonostante le sfide legate a tassi d’interesse elevati e rischi geopolitici.
Renato Panichi, senior director corporate ratings di S&P Global Ratings, ha evidenziato che la maggior parte delle imprese italiane mostra una notevole tenuta del credito rispetto alla debolezza attuale dell’economia. Anche se la percentuale di imprese con un outlook stabile è alta, Panichi ha sottolineato che l’Italia è al di sotto della media europea per quanto riguarda le prospettive negative.
Nel settore dei servizi, la resilienza è evidente rispetto al manifatturiero, in particolare nel turismo. La debolezza della domanda nel manifatturiero alla fine del 2023 è stata contrastata da un miglioramento nella produzione dei servizi. Panichi ha attribuito la forza delle imprese italiane alla loro capacità di trasferire gli aumenti dei costi ai consumatori attraverso l’aggiustamento dei prezzi di vendita.
Per il 2024, si prevede un rallentamento degli investimenti dopo un periodo positivo. Tuttavia, si prevede che i tassi di crescita rimarranno appena sopra lo zero, indicando una situazione di crescita, anche se più moderata. Gli investimenti saranno guidati da megatrend come la transizione energetica e la digitalizzazione.
Infine, l’outlook di S&P sulle banche italiane è migliorato rispetto all’anno precedente. Mirko Sanna, director financial institutions di S&P Global Ratings, ha sottolineato una minore esposizione al rischio di credito nel settore bancario italiano. Si prevede un graduale aumento dei tassi di deterioramento nel 2024, ma la situazione è gestibile, soprattutto con le garanzie statali che agiranno come cuscinetto. La redditività delle banche dovrebbe rimanere sostenuta nel 2024, con un possibile picco nel primo trimestre e una stabilizzazione successiva.