Gli Etf (fondi negoziati in borsa) relativi al bitcoin, che hanno generato notevole agitazione nei mercati finanziari, sono accessibili agli investitori italiani? È fondamentale tenere presente un aspetto di grande importanza: attualmente, in Italia non è possibile avere un Etf conforme agli standard Ucits centrato sul bitcoin, poiché non soddisfa i requisiti chiave Ucits, un marchio di qualità che attesta la conformità dell’Etf alla regolamentazione dell’Unione Europea.
Un Etf Ucits, infatti, non può avere un unico sottostante, ma deve basarsi su un portafoglio, anche se modesto, di attività finanziarie diverse. È possibile quotare un Etc (exchange traded commodities) o un Etn (exchange traded note) sul bitcoin, come già avvenuto su altre borse europee. Un esempio è il WisdomTree Physical Bitcoin, un Etp (exchange traded product) con garanzia fisica strutturato come un titolo di debito, non come un titolo azionario.
La stessa società specifica che non rientra nella categoria Oicvm, ovvero un organismo di investimento collettivo in valori mobiliari. In pratica, semplificando per maggiore chiarezza, può essere considerato come un bond (non un Etf quindi) che replica al meglio le performance del bitcoin, svolgendo fondamentalmente lo stesso ruolo dell’Etf sul bitcoin quotato negli Stati Uniti. Questo prodotto è quotato in diverse borse (Germania, Euronext, Svizzera, ecc.) ed è facilmente negoziabile anche attraverso i broker bancari italiani. Lo stesso si può dire per il 21Shares Bitcoin Etp e altri prodotti simili.
Per quanto riguarda gli Etf sul bitcoin quotati negli Stati Uniti, la possibilità di negoziazione dipende dalle decisioni dei singoli broker. Ad esempio, su Fineco, l’Etf di iShares (una società emittente di Etf appartenente a BlackRock) è rintracciabile inserendo l’Isin US46438F1012 (ticker IBIT), ma è necessario essere profilati come investitori professionali per negoziarlo, poiché il prodotto non dispone del Kid (Key Investor Information Document).