Le imprese italiane registrano finalmente un saldo positivo nel 2023, segnando un’importante svolta dal 2008. Nonostante le sfide evidenti, l’anno ha visto una crescita significativa nei settori delle costruzioni e dei servizi alla persona, mentre la manifattura continua a lottare.
I dati provengono dalla Confederazione Nazionale dell’Artigianato, che, attraverso una nota stampa, ha comunicato che “l’anno scorso, secondo i dati Unioncamere, il saldo tra iscrizioni e cessazioni è stato positivo e pari a 4.419 unità”. Questo risultato assume particolare rilevanza in un anno caratterizzato da un peggioramento dello scenario geopolitico internazionale e da una persistente incertezza economica.
Considerando un aumento complessivo di 42.039 imprese in Italia nel 2023, secondo i dati di Unioncamere, l’artigianato ha svolto un ruolo chiave, contribuendo in modo significativo con quasi undici imprese ogni incremento di 100.
Tuttavia, l’andamento dell’artigianato presenta luci e ombre nelle dinamiche settoriali. I settori delle costruzioni mostrano una crescita notevole, con un aumento di 6.739 imprese, beneficiando ancora della domanda alimentata dai bonus per l’edilizia. Anche i servizi alla persona registrano un aumento positivo di 2.152 imprese, insieme ai servizi per gli edifici e il paesaggio con un incremento di 1.042 imprese, che include anche le imprese di pulizia, come osserva la Cna.
Nonostante questi segnali positivi, la Cna sottolinea la necessità di aggiornare la legge quadro sull’artigianato per sostenere la crescita di un settore fondamentale per il Made in Italy e l’economia nel complesso.
Tuttavia, alcuni settori artigianali mostrano ancora una diminuzione del numero di imprese, in particolare la manifattura che registra un calo di 3.362 imprese, seguita dal commercio con -1.311 imprese e dal settore del trasporto/magazzinaggio con -844 imprese. La diminuzione nella manifattura suscita preoccupazione, specialmente nel contesto artigianale, poiché è in netta controtendenza rispetto alla dinamica delle imprese non artigiane, il cui numero è aumentato lievemente con 400 imprese in più.