Le riunioni delle banche centrali sono riprese all’inizio del nuovo anno, e il primo focus è stato sulla Banca Centrale Europea (BCE). Al termine del meeting, la BCE ha sorpreso gli investitori lasciando i tassi invariati, riducendo le aspettative di tagli dei tassi quest’anno. Nonostante i rischi di recessione e la diminuzione dell’inflazione, la decisione ha confermato il tono più cauto esposto da diversi esponenti del board e dalla stessa Christine Lagarde durante il forum di Davos della settimana precedente.
Durante la conferenza stampa successiva, Lagarde ha valutato gli eventuali impatti dell’attuale crisi nel Mar Rosso sull’inflazione. Nel frattempo, il mercato si concentra sull’equilibrio tra i membri del board, dividendo tra coloro che sono favorevoli a politiche più aggressive (“colombe”) e quelli più cauti (“falchi”). Nonostante le crescenti preoccupazioni per una recessione e il calo dell’inflazione, gli analisti prevedono i primi tagli ai tassi non prima di giugno/luglio, secondo gli ultimi sondaggi.
Contemporaneamente, gli investitori hanno rivolto la loro attenzione alla prima stima del PIL degli Stati Uniti per il quarto trimestre. L’economia statunitense ha registrato una crescita del 2% nei tre mesi finali del 2023, il ritmo più lento degli ultimi 18 mesi e ben al di sotto del 4,9% del terzo trimestre. La Federal Reserve, preoccupata per la salute dell’economia, potrebbe considerare prossime mosse sui tassi in base a questi dati. Mentre non si prevedono interventi immediati durante il primo meeting del 2024, i mercati sono in attesa di indicazioni che possano anticipare un possibile allentamento a marzo. Nonostante le aspettative di un ciclo di tagli, il mercato assegna ora una probabilità del 40% a un taglio a marzo, rispetto al 75% registrato a dicembre. Inoltre, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione dagli Stati Uniti hanno mostrato un incremento a 214.000 unità rispetto alle 187.000 della settimana precedente.
Nel contesto dell’Eurozona, i tassi sono rimasti sostanzialmente stabili, con il rendimento del Btp decennale al 3,88% di media durante la settimana. Lo spread contro il Bund si è mantenuto a quota 155, con il decennale tedesco al 2,32%. Alcuni titoli sono scesi sotto il 3%, con l’Olanda al 2,6%, seguita da Austria, Belgio, Finlandia, Francia e Irlanda, mentre il resto si attesta sopra il 3%, portando la media dei titoli dell’Eurozona al 2,95%. Nel mercato statunitense, il Treasury a dieci anni si attesta al 4,13%, mentre il Gilt inglese si avvicina al 4%.
Il mese di gennaio è tradizionalmente un periodo prolifico per le emissioni obbligazionarie. Diverse entità, tra società, banche e governi, hanno approfittato dei mercati liquidi per rifinanziare le scadenze imminenti o contrarre debito aggiuntivo. La Commissione UE ha collocato titoli per otto miliardi nella sua prima operazione del 2024, destinando i fondi principalmente al piano Next Generation EU. Anche la Romania è tornata sui mercati internazionali con l’emissione di un nuovo bond denominato in dollari USA per quattro miliardi, suddiviso equamente tra due tranche con scadenze di cinque e dieci anni.
Il Brasile ha effettuato la sua seconda emissione in tre mesi, raccogliendo complessivamente 4,50 miliardi di dollari suddivisi tra una scadenza a dieci anni e una a 30 anni. La Costa d’Avorio, con uno dei migliori rating in Africa, ha emesso due titoli in dollari, uno con scadenza nel 2033 e l’altro nel 2027. Eurogrid Gmbh ha collocato una nuova emissione obbligazionaria dual tranche, mentre Deutsche Bahn ha attirato l’attenzione con un bond decennale. Con il ritorno della Grecia nell’investment grade, i titoli delle banche elleniche sono nuovamente appetibili, come dimostrato dalla forte richiesta per l’emissione di Etega, la National Bank of Greece. La Rabobank ha debuttato nel 2024 con un senior non preferred da un miliardo di euro, mentre la Banque Postale ha collocato un covered bond a dieci anni da 750 milioni di euro. La Oldenburgische Landesbank Aktiengesellschaft ha emesso un covered bond da 500 milioni di euro con scadenza otto anni, e la Hamburg Commercial Bank ha collocato un covered bond a due anni per 500 milioni di euro.
Il mercato obbligazionario rimane dinamico e attivo, con molte entità che cercano di capitalizzare sulle condizioni di mercato favorevoli all’inizio del 2024.