Exor, la holding della famiglia Agnelli/Elkann, ha fatto ritorno sul mercato obbligazionario dopo un periodo di assenza. Valutata A- con un outlook stabile da Standard & Poor’s, la società ha effettuato il collocamento di una nuova obbligazione il 7 febbraio, del valore di 650 milioni di euro e con scadenza a 9 anni. L’emissione ha suscitato un notevole interesse degli investitori, con ordini che hanno superato i 1,8 miliardi di euro. Il prezzo di emissione è stato fissato al 99,371%, con un rendimento del 3,834% e una cedola annua fissa del 3,75%. L’obiettivo principale di questa operazione, come dichiarato dalla direzione di Exor, è quello di ottenere nuove risorse finanziarie per gli scopi aziendali generali e per il rifinanziamento del debito in scadenza nel 2024.
Secondo quanto trapelato, a ottobre di quest’anno Exor dovrà far fronte alla scadenza di un debito pari a 650 milioni di euro, e il nuovo bond emesso è finalizzato al rifinanziamento di tale passività. Le obbligazioni saranno quotate presso la borsa del Lussemburgo e ammesse alla negoziazione sull’Euro Mercato Mtf, con il regolamento previsto per il 14 febbraio.
È importante notare che già il 13 gennaio 2021 Exor aveva lanciato un’offerta di acquisto di due obbligazioni in scadenza nel 2022 e nel 2024, al fine di rifinanziare il proprio debito. In concomitanza con il riacquisto dei due titoli, la società aveva emesso un bond con scadenza al 19 gennaio 2031, del valore di 500 milioni di euro, caratterizzato da una cedola annuale dello 0,875% e un rendimento effettivo a scadenza pari allo 0,971%. Gli istituti incaricati del collocamento della presente emissione sono stati Bnp Paribas, Citi, Imi- Intesa Sanpaolo, Mediobanca, Morgan Stanley, Société Générale e Unicredit.