Il patrimonio del private banking italiano raggiunge un nuovo record, superando gli 1.100 miliardi di euro entro la fine del 2023, secondo i dati dell’Ufficio Studi di Aipb, associazione presieduta da Andrea Ragaini di Banca Generali. Questo segna un aumento del 4,7% su base trimestrale e dell’11,2% rispetto alla fine del 2022, trainato sia da una raccolta netta di 37 miliardi di euro che da un impatto positivo del mercato, grazie alla performance dei mercati azionari.
Gli investitori clienti del private banking hanno mostrato una preferenza per gli investimenti diretti, con un incremento annuo del 38% nel comparto amministrato. In particolare, titoli di stato e obbligazioni sono cresciuti del 68%, trainati anche dalla seconda emissione di Btp Valore, mentre le azioni sono aumentate del 17%.
Tuttavia, i fondi di investimento e le gestioni patrimoniali hanno registrato una crescita positiva ma più contenuta, pari al +7,7%. Andrea Ragaini ha commentato che “nel 2023 la crescita dell’industria del private banking si è consolidata”, sottolineando l’apprezzamento della clientela verso un modello di consulenza professionale che supporta le famiglie nelle scelte finanziarie a breve e lungo termine.