Alle 13:30, il prezzo del Bitcoin registrava un declino del 7,3% a 63.305 dollari, toccando un minimo giornaliero di 62.466 dollari. La causa principale di questa caduta è stata identificata nei massicci deflussi dagli Exchange Traded Fund (ETF) spot sul prezzo del Bitcoin, avvenuti ieri, dopo la loro quotazione sulle borse statunitensi lo scorso 11 gennaio.
In particolare, l’ETF di Grayscale ha subito deflussi netti significativi, con una uscita di ben 642,5 milioni di dollari solo nella giornata di ieri. Al contrario, l’ETF di BlackRock, iBit, ha registrato afflussi netti per 451,5 milioni di dollari.
Michael Sonnenshein, CEO di Grayscale, ha annunciato l’intenzione di ridurre nel prossimo futuro le commissioni sul Grayscale Bitcoin Trust (GBTC), data l’evoluzione del mercato. Finora, i deflussi netti totali da Grayscale ammontano a 12,44 miliardi di dollari.
Gli analisti collegano questo sell-off anche al fallimento di Ftx, importante attore nel settore delle criptovalute. Fondata e guidata da Sam Bankman-Fried, Ftx era uno dei principali detentori di GBTC prima di dichiarare insolvenza nel novembre 2022.
Per anni, GBTC è stata una delle poche opzioni per gli investitori individuali per ottenere esposizione al Bitcoin senza doverlo acquistare direttamente. Tuttavia, fino all’11 gennaio scorso, GBTC non era un ETF, e gli investitori non potevano facilmente riscattare le loro quote in cambio di Bitcoin sottostanti. Queste quote venivano scambiate con uno sconto rispetto al valore sottostante dei Bitcoin detenuti, che si è ampliato nel tempo. Molti investitori stanno quindi sfruttando questa opportunità per incassare le plusvalenze, tra cui Ftx, che cerca liquidità per rimborsare le perdite subite dai clienti.