La Commissione Itre del Parlamento Europeo ha approvato a maggioranza l’accordo sulla direttiva sull’efficienza energetica degli edifici, comunemente nota come direttiva sulle “case green”. Con 38 voti favorevoli, 20 contrari e 6 astensioni, l’accordo sarà ora sottoposto all’approvazione formale dell’intera plenaria del Parlamento durante la sessione di marzo, che rappresenterà l’ultima plenaria della legislatura.
La direttiva rivista, presentata due anni fa dalla Commissione e oggetto di negoziati con il Consiglio, introduce nuovi requisiti di prestazione energetica per gli edifici nuovi e ristrutturati nell’Unione Europea, incoraggiando gli Stati membri a rinnovare il proprio patrimonio edilizio. Durante i negoziati, gli obiettivi originari sono stati ridimensionati, soprattutto dal Consiglio.
L’accordo prevede che entro il 2030 gli standard minimi di prestazione energetica per gli edifici non residenziali raggiungano almeno la classe di efficienza energetica superiore a quella più bassa, definita in ogni Stato membro in base al 16% del parco edilizio nazionale con le prestazioni peggiori. Entro il 2033, la classe più bassa sarà definita dal 26% meno efficiente del parco edilizio nazionale, e tutti gli edifici dovranno passare alla classe superiore.
Per la ristrutturazione degli edifici residenziali, gli Stati membri dovranno garantire una riduzione del “consumo medio” di energia del 16% entro il 2030 e del 26% entro il 2035, con il 55% della riduzione ottenuta attraverso la ristrutturazione degli edifici con le prestazioni peggiori.
L’accordo prevede anche l’installazione di impianti di energia solare nei nuovi edifici, negli edifici pubblici e in quelli esistenti non residenziali sottoposti a ristrutturazione. Inoltre, si prevede di eliminare gradualmente le caldaie a combustibili fossili negli edifici entro il 2040, includendo questa misura nei Piani nazionali di ristrutturazione edilizia.
Questa direttiva è parte integrante del pacchetto “Fit for 55”, che mira a ottenere un parco edilizio a zero emissioni climalteranti entro il 2050. Gli edifici rappresentano attualmente il 40% dell’energia consumata e il 36% delle emissioni di gas serra nell’Unione Europea, rendendo questa direttiva fondamentale per la realizzazione della “Renovation Wave Strategy” annunciata dalla Commissione europea nel 2020. La strategia mira a raddoppiare il tasso annuo di rinnovamento energetico degli edifici entro il 2030 e a promuovere ristrutturazioni edilizie profonde.