I timori degli investitori sulle esposizioni delle banche globali al settore immobiliare commerciale (Cre) rimangono elevati, soprattutto a causa dei tassi di interesse in aumento e del cambiamento nei modelli di lavoro post-pandemia. Il mercato americano è al centro dell’attenzione, con circa 1.200 miliardi di dollari di mutui commerciali destinati a scadere entro il prossimo anno, secondo Goldman Sachs.
L’esposizione di New York Community Bancorp al settore immobiliare commerciale ha accentuato ulteriormente questi timori sulle banche regionali, che rappresentano quasi il 70% di tutti i prestiti immobiliari commerciali in essere, secondo una ricerca di Apollo. Ci si aspetta che le banche che concedono prestiti per uffici e immobili multifamiliari affrontino maggiori difficoltà, con i tassi di morosità sui titoli garantiti da ipoteca commerciale (CMBS) previsti in aumento al 8,1% nel 2024, secondo Fitch.
Anche le banche italiane e francesi sono sotto osservazione. Citi ha esaminato l’esposizione di queste banche al comparto immobiliare commerciale, rassicurando gli investitori sulla limitata esposizione. Unicredit ha indicato circa 36 miliardi di euro di prestiti al settore, principalmente concentrati in Germania, con un rapporto loan-to-value medio del 50% e un livello complessivo di non performing exposure (npe) del 4%. Intesa Sanpaolo ha un’esposizione al settore immobiliare commerciale di circa il 3%, con un rapporto loan-to-value medio del 50% e un tasso di non performing loans (npl) insignificante.
Le banche francesi hanno una minore esposizione, pari al 2%-4% dell’exposure at default (Ead), con solidi indicatori sulla qualità del credito. Societe Generale ha una esposizione principalmente in Europa, mentre Bnp Paribas ha una significativa esposizione in Europa e una limitata negli Stati Uniti.
Citi conferma il rating buy su Intesa Sanpaolo, Unicredit, Societe Generale e Bnp Paribas, con target price rispettivamente a 3,30 euro, 35 euro, 33 euro e 68 euro.