Obiettivi decarbonizzazione e sostenibilità al centro dell’iniziativa
Eni ha firmato un nuovo accordo per una linea di credito revolving sostenibile di 3 miliardi di euro con una durata di 5 anni, connessa al conseguimento di due obiettivi delineati nel proprio Sustainability-Linked Financing Framework, aggiornato a aprile 2023. Questa recente iniziativa mira a potenziare ulteriormente la flessibilità finanziaria della società petrolifera, guidata da Claudio Descalzi, integrando la linea di credito sostenibile da 6 miliardi sottoscritta nel 2022.
Il tasso di interesse della nuova linea di credito è strettamente correlato al raggiungimento di obiettivi di sostenibilità riguardanti il Net Carbon Footprint Upstream (Scope 1 e 2) e la capacità installata per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Questa mossa riflette il costante impegno di Eni verso la sostenibilità e il suo contributo agli sforzi globali di decarbonizzazione.
Inoltre, nel contesto della Cop28, Eni ha aderito all’Oil&Gas Decarbonisation Accelerator, un’iniziativa lanciata dalla presidenza della Cop28 per dimostrare l’impegno tangibile del settore industriale nel processo di decarbonizzazione. La società si impegna a raggiungere zero emissioni nette per Scope 1 e 2 entro il 2050, eliminare le emissioni di metano nell’ambito upstream entro il 2030 e ridurre a zero il gas flaring entro il 2030.
Claudio Descalzi ha commentato gli obiettivi come realistici e pragmatici, rendendo il percorso verso la sostenibilità concreto e praticabile. La linea di credito è stata ottenuta attraverso la collaborazione di 26 istituti finanziari di rilievo, tra cui Mediobanca nel ruolo di coordinatore globale, documentazione e agente della struttura, Mufg come coordinatore globale e coordinatore della sostenibilità, oltre a Citi e Natixis come coordinatori globali.
Il sindacato ha visto la partecipazione di istituti quali Hsbc, Unicredit e Intesa Sanpaolo come bookrunners, e Bank of America, Bnp Paribas, Bper Banca, Société Générale e Wells Fargo come mandated lead arranger. Altri istituti come Agricultural Bank of China, Bbva, Banco Bpm, Barclays Bank, Credit Agricole CIB, Deutsche Bank, Dnb Bank, First Abu Dhabi Bank, Goldman Sachs, J.P. Morgan, National Bank of Kuwait, Santander Corporate & Investment Banking, SMBC Bank e Standard Chartered hanno svolto il ruolo di lead arrangers. In risposta al contesto di mercato, il titolo Eni a Piazza Affari ha registrato una diminuzione dell’1,39%, scendendo a 15,038 euro, influenzato dal calo del prezzo del Brent (-0,53% a 78,46 dollari al barile).
di Nicoletta Bortolozzo