Investimenti strategici trainano una crescita del Mercato da 1,9 a 6,6 Miliardi entro il 2027, secondo il rapporto Tim-Intesa
Gli investimenti provenienti dai settori finanziario, delle telecomunicazioni e dell’IT, della manifattura, del retail, della Pubblica Amministrazione e dell’agricoltura supporteranno lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale (IA) in Italia. Questa prospettiva emerge da un rapporto redatto dal Centro Studi Tim in collaborazione con l’Intesa Sanpaolo Innovation Center.
Il rapporto, intitolato “L’Intelligenza Artificiale in Italia – Mercato, Innovazione, Sviluppi”, prevede che il mercato dell’IA raggiungerà un valore stimato di 1,9 miliardi di euro nel 2023, con una previsione di crescita fino a 6,6 miliardi nel 2027. La spinta principale a questo sviluppo proviene dagli investimenti nei comparti finanziario, delle telecomunicazioni e dell’IT, manifatturiero e del retail, con ulteriori prospettive di crescita nei settori dell’assistenza sanitaria, della Pubblica Amministrazione e dell’agricoltura.
Il documento rivela che il mercato dell’IA in Italia mostrerà una crescita del 37% annuo, arrivando a un valore di circa 6,6 miliardi di euro nel 2027. A livello globale, ci si aspetta che il mercato raggiunga oltre i 407 miliardi di euro.
Le grandi imprese sono in prima linea nell’adozione dell’IA, con circa una su quattro che ha implementato almeno una soluzione nel 2021. Se si considerano le imprese con più di dieci dipendenti, la percentuale media si attesta intorno al 6%. Tuttavia, stime più recenti indicano una crescita significativa, con il 60-70% delle grandi imprese che utilizza già o sta sperimentando questa tecnologia.
Il rapporto evidenzia che l’uso diffuso dell’IA può fungere da catalizzatore per lo sviluppo economico, aumentando la produttività e liberando risorse destinabili a settori in cui si genera maggiore valore.
Secondo le stime del Centro Studi Tim, l’IA contribuirà in modo significativo al Pil italiano dal 2022 al 2026, apportando un contributo cumulato fino a 195 miliardi di euro, con una media annua di quasi 40 miliardi di euro, equivalente a circa il 2% del PIL.
Inoltre, l’applicazione su vasta scala dell’IA, soprattutto nei settori dell’energia, dell’agricoltura, dei trasporti e dell’acqua, contribuirà a una riduzione complessiva delle emissioni di CO2 equivalenti di circa 116 milioni di tonnellate in Italia nel periodo 2020-2030, con una diminuzione media annua di circa il 2,6% del totale delle emissioni, arrivando fino al 5% in meno entro il 2030.
di Nicoletta Bortolozzo