Se gli occhi di tutto il mondo sono puntati sul sistema bancario dopo gli scossoni causati dal crac di alcune banche non proprio di seconda categoria, la Bce non si fa intimorire e conferma il rialzo dei tassi affermando con decisione che la lotta all’inflazione continuerà imperterrita.
Ha fatto sapere che se le recenti tensioni finanziarie non dilagheranno eccessivamente, i tassi di interesse dovranno per forza salire: negli scenari ipotizzati dalla Banca Centrale, infatti, lo stress andrà calando e ci sarà il margine per far crescere i rialzi; se così non fosse, si valuteranno le migliori strategie da mettere in campo.
La posizione della BCE appare dunque risoluta, anche se con qualche zona d’ombra: nel mese di marzo ha già alzato i tassi di mezzo punto ma non ha dato indicazioni sulle prossime mosse dopo le crisi di SVB e Credit Suisse. L’istituto europeo ha però chiarito che le banche sono ben capitalizzate e possono disporre di molta liquidità, motivo per cui, come avevano anticipato diversi analisti, non ci sarà una diretta correlazione tra le tensioni americane e svizzere con il sistema europeo.
È chiaro, allo stesso tempo, che non intende abbassare la guardia e che un occhio particolare si riserverà all’andamento della situazione oltreoceano. Sul fronte macroeconomico, ad ogni modo, viste le condizioni attuali, la BCE ha garantito che non ci sarà bisogno di “ricorrere” a una recessione per controbilanciare l’inflazione, anche se la stessa presumibilmente a breve toccherà livelli record.